I provvedimenti restrittivi adottati dal governo a partire dal 9 marzo (il cosiddetto “lockdown”) per la gestione dell’emergenza sanitaria, hanno avuto un impatto significativo non solo sulla vita sociale degli italiani ma anche sui loro consumi.
Costretti a passare molto più tempo tra le mura domestiche, gli utenti hanno modificato le proprie abitudini, impegnando la giornata in vario modo: smart working, didattica a distanza o intrattenimento “digitale”; naturalmente, la moderna tecnologia non ha impedito loro di mantenere vivi i contatti, seppur a distanza, con familiari ed amici.
L’andamento del traffico di rete durante il lockdown
Prevedibilmente, le reti sono state sottoposte ad un notevole sovraccarico, dovuto ad un cospicuo aumento del traffico di rete: secondo il rapporto della AGCom (Agenzia per la Garanzie nelle Comunicazioni), in tutte le regioni si è registrato un incremento medio del 10%; ad un generale rallentamento della velocità di navigazione (tra il 24% ed il 28%) avutosi durante il periodo di lockdown, ha fatto da contraltare un aumento della velocità di download registrato in quasi tutte le regioni, con un picco tra l’80% e il 70% in Campania e Lazio.
In generale, quindi, le reti, pur sottoposte a forte stress, hanno retto il contraccolpo e gli utenti non hanno dovuto sopportare nessun particolare disservizio. Per quanto riguarda l’andamento delle tariffe, una nota pubblicata dal sito ufficiale della Codacons, registra una “riduzione della flessione dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da -2,6% a -1,3%)”.
Le reti mobili: aumento contenuto, picco nella seconda settimana di aprile
Rispetto al traffico su reti fisse, quello gestito dalle reti mobili ha fatto registrare un incremento più modesto; mentre nel primo caso il volume complessivo è arrivato a raddoppiare (rispetto al periodo precedente al lockdown), nel secondo è stato rilevato un aumento di circa il 20%, almeno per alcuni operatori come TIM.
“Sulla rete mobile l’incremento è più contenuto” – ha dichiarato all’ANSA Michele Gamberini, Chief Technology and Information Officer di Tim – “anche se si registra un importante aumento del traffico voce, che non contribuisce ai volumi ma ha importanza nella relazioni personali”.
Il quadro complessivo dell’analisi del traffico su reti mobili è confermato anche dalle rilevazioni dell’AGCom: il picco massimo (+21%) si sarebbe verificato nella settimana tra il 6 ed il 12 di aprile, benché la percentuale non si discosti troppo da quelle registrate a partire dal 9 marzo (primo giorno di lockdown nazionale). Lo stesso rapporto conferma un trend di crescita costante del volume di traffico sulle reti mobili.
I dati sopra elencati non devono stupire, dal momento che scaturiscono dall’implementazione delle misure di contenimento della diffusione del COVID-19. Poiché molte più persone sono state costrette a restare a casa, le reti fisse sono state sfruttate molto più di quelle mobili; ad ogni modo, poiché la “Fase 2” è solo agli inizi e non è ancora dato sapere quando l’emergenza sarà completamente finita, è bene programmare i prossimi mesi sapendo di dover ancora convivere con misure di prevenzione meno stringenti ma comunque inderogabili.
In tal senso, molti utenti cercheranno di ridurre alcune voci di spesa del bilancio familiare mentre il Codacons sottolinea come “con il ritorno alla vita normale, una stangata da 536 euro potrebbe abbattersi su ogni famiglia”. Ragion per cui, anche la scelta di un buon gestore di telefonia mobile può essere d’aiuto, specie per chi non ha potuto continuare a lavorare durante il lockdown.
Dal momento che la scelta sul mercato è estremamente variegata, alcuni siti specializzati offrono la possibilità di usufruire di particolari tool online, come ad esempio quello disponibile all’indirizzo https://www.salvaconto.it/, per comparare le tariffe offerte dai vari operatori di settore, in modo tale da poter scegliere la soluzione più conveniente rispetto alle proprie esigenze.
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